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Thursday, November 7, 2024
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Che muoia Lasso con tutti i filistei…

Messo sotto accusa dal Parlamento - dove l’opposizione controlla la maggioranza – il presidente dell’Ecuador Guillermo Lasso ha risposto chiudendo il medesimo e convocando nuove elezioni. Non si tratta di un golpe, essendo la procedura – nota come “muerte cruzada”, la morte incrociata, e mai fino ad ora applicata – espressamente prevista dalla Costituzione. Ma la decisione di Lasso - che potrà ripresentarsi candidato - ha precipitato i tempi di una crisi che da tempo andava incubandosi. Quando e come si svolgeranno le prossime elezioni, ancora non è chiaro. Chiaro, invece, è che l’Ecuador, sempre più dilaniato dalla violenza e preda del narcotraffico, va precipitando in un baratro il cui fondo impossibile è intravvedere. Ecco come BBC World racconta gli eventi.

Il presidente dell’Ecuador, Guillermo Lasso, ha decretato mercoledì lo scioglimento dell’Assemblea nazionale, a maggioranza dell’opposizione, e ha chiesto la convocazione di nuove elezioni.

Questa decisione del mandatario, utilizzando un meccanismo costituzionale noto come “morte crociata”, avviene nel mezzo del processo politico contro di lui avviato per accuse di appropriazione indebita di fondi pubblici, colpa che Lasso ha negato e qualificato come una manovra politica per sostituirlo.

La “morte crociata” permette al capo di Stato di sciogliere l’Assemblea nazionale in tre scenari: se ritiene che i legislatori stiano ostacolando la sua capacità di governare, per grave crisi politica e shock interno, e quando -a suo giudizio il potere legislativo si arroga funzioni che non gli competono.

Nel decreto esecutivo 741 firmato dal mandatario, si fa menzione della crisi politica che attraversa il paese e, inoltre, Lasso accusa l’Assemblea di “un desiderio di destabilizzazione contrario all’obbligo di collaborazione e coordinamento tra enti pubblici e poteri dello Stato”.

Una volta attivato questo meccanismo, il Consiglio Nazionale Elettorale dispone di sette giorni per indire nuove elezioni legislative e presidenziali, che devono svolgersi entro 90 giorni dalla convocazione.

Lasso potrà ripresentarsi come candidato alla presidenza in queste elezioni in cui rischia di perdere il potere attraverso il voto popolare. Da qui il termine “morte crociata”, poiché sia il presidente che l’Assemblea nazionale possono perdere le loro attribuzioni.

Fino all’insediamento della nuova Assemblea Nazionale, Lasso potrà governare per decreto, ma dovrà contare su un’approvazione preliminare della Corte Costituzionale.

Il capo del Comando Congiunto delle Forze Armate (Comaco) dell’Ecuador, Nelson Proaño, ha assicurato attraverso un video che insieme alla Polizia Nazionale “manterranno la loro posizione inalterabile di assoluto rispetto della Costituzione e delle leggi”.

Proaño ha aggiunto che la decisione di Lasso di sciogliere l’Assemblea è sancita nella Costituzione.

Mercoledì, dopo l’annuncio di Lasso, la polizia e i membri delle forze militari hanno circondato l’Assemblea nazionale e altri edifici governativi.

Come ha spiegato alla stampa locale il comandante generale della Polizia Nazionale, Fausto Salinas, l’edificio principale e altri locali dell’Assemblea Nazionale saranno tenuti al sicuro da quel corpo e dalle forze militari.

Leggi l’intero articolo, in spagnolo, in BBC World

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