USA – A tre anni dall’esplodere di una crisi che ancora non è terminata – e che anzi si va rincrudelendo in ogni angolo del pianeta – la protesta popolare sembra finalmente aver trovato, negli Usa (ovvero nel paese dove tutto è cominciato), il suo più ovvio obiettivo: Wall Street ed i padroni d’una finanza senza regole che ha intossicato l’intero pianeta. Iniziato in sordina sull’esempio degli “indignatos” spagnoli, il movimento va estendendosi a macchia d’olio. Ed ha ormai raggiunto, a Washington, la scalinata di Capitol Hill ed i dintorni della Casa Bianca.
Sul tema, dal New Yor Times, un commento del premio Nobel per l’economia Paul Krugman. Sul Washington Post, E.J. Dionne spiega come l’occupazione di Wall Street abbia cambiato – dopo tre anni di cedimenti di fronte ad un partito repubblicano ormai controllato dal Tea Party – la dinamica del dibattito politico negli Stati Uniti