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Friday, April 19, 2024

Sendero insepolto

Abimael Guzman, l’anziano fondatore del gruppo di guerriglia maoista Sendero Luminoso, è – ricorda Simeon Tegel in quest’articolo pubblicato da World Policy Review – morto in prigione. Ed appena una settimana dopo la sua dipartita, il Congresso del Perù ha frettolosamente approvato una legge che impone la cremazione del suo corpo e la dispersione delle sue ceneri nell’Oceano. Il tutto al fine di impedire che la sua tomba diventasse un santuario della sua ideologia fondamentalista. Guzman e i suoi seguaci, ricorda ancora Tegel, credevano che un’utopia proletaria dovesse essere costruita, quasi letteralmente, sulle ossa della borghesia, una classe alla quale di fatto apparteneva, chiunque non avesse aderito al culto della personalità dell’ex professore di filosofia provinciale.

Perché era necessaria una nuova legge? Semplice, spiega Tegel. In base alle normi vigenti, era possibile che il corpo del sanguinario professore fosse reclamato dall’unico parente ancora in vita. Nel caso specifico: dalla vedova Elena Ipaguirre, che sta anch’essa scontando un ergastolo per terrorismo. La nuova normativa, approvata a grande maggioranza, permette ora ai pubblici ministeri di disporre dei resti di qualsiasi prigioniero che è morto mentre scontava una sentenza per tradimento o aver guidato un’organizzazione terroristica, e il cui funerale o grave potrebbe costituire una minaccia per la “sicurezza nazionale” o “ordine pubblico.”

La macabra saga – questo il punto dell’articolo – evidenzia ancora una volta come il Perù non sia riuscito ad accettare la devastante eredità del Sentiero Luminoso, che ha dato inizio a quello che è stato probabilmente il più selvaggio conflitto interno dell’America Latina del secolo scorso. I legislatori, sostiene Tegel,  avrebbero potuto e dovuto anticipare questo momento molto prima della morte dell’86-year-old Guzman, che era stato in prigione dal 1992 ed era stato a lungo in difficoltà di salute.

Anche se le ragioni di questa mancanza di chiusura storica sono complesse, possono essere in gran parte ridotte alle assurde obiezioni della dura destra peruviana, inclusi i seguaci di Keiko Fujimori, l’ex candidato alla presidenza corrotto e figlia del dittatore degli anni ’90 Alberto Fujimori, a qualsiasi tentativo di capire l’ascesa e la caduta del Sentiero Luminoso.

Gli ultra-conservatori spesso diffamano gli accademici peruviani, gli artisti e chiunque altro cerchi di esplorare questo oscuro capitolo della storia del paese come terroristi stessi. La pratica è così di routine in Perù che ha anche il suo verbo: terruquear, dalla parola quechua per terrorista, Terruco.

Questo clima di ostilità non ha solo interrotto il dibattito nazionale sul Sentiero Luminoso. Ha anche portato gli insegnanti ad evitare la materia controversa nelle scuole statali, creando una generazione di giovani peruviani che sono in gran parte ignoranti dei traumi subiti dai propri genitori.

Eppure il diritto non è solo nella sua reazione viscerale agli orrori inflitti dai seguaci di Guzman. Ispirato dalla sua febbrile, quasi millenaria retorica di spogliare via “carne reazionaria” e “attraversando un fiume di sangue”, il gruppo è stato così indiscriminato e brutale che l’altra America Latina …

Clicca qui per leggere l’intero articolo in inglese…

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