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Imperietanolismo, malattia senile dell’ecologismo

21 settembre 2006

 

Fidel Castro sta meglio e, presto, tornerà a dirigere la nazione. Questo dicono quelli che hanno avuto modo di incontrarlo mentre, in una segreta struttura sanitaria di Cuba continua a combattere gli effetti d’un male che è, anch’esso, segreto di Stato. In attesa della sua pubblica riapparizione il comandante en jefe ha comunque provveduto a regalare al suo popolo uno doppio scampolo scritto di quel che sarà, inviando in rapida successione al Granma – che ha cortesemente pubblicato – due articoli dedicati ad un tema ecologico di grande momento: la prospettiva – da Bush enfatizzata nel suo ultimo discorso sullo Stato dell’Unione – di convertire una consistente percentuale delle auto in circolazione dalla benzina all’etanolo. Citando per intero un dispaccio della Associated Press, Castro sostiene che gli effetti d’una tale trasformazione – destinata ad usare per la produzione di carburante risorse (grano soprattutto) usualmente dedicate alla produzione di alimenti – condannerebbe alla morte per fame almeno tre miliardi di persone. Tutte, ovviamente, residenti negli angoli più poveri del mondo. E tutte sacrificate all’esigenza di offrire al mondo ricco la possibilità di circolare in auto senza inquinare l’aria che respirano. Un obiettivo, quest’ultimo, che Castro giudica, in sé, ovviamente positivo, sostenendo che ben altre – e ben meno letali – sono però le vie per conseguirlo. Su tutte: l’uso di lampadine fluorescenti al posto delle attuali incandescenti. Ancora più pesante si fa l’attacco nel secondo articolo, nel quale Fidel Castro rende esplicito il suo capo d’accusa contro l’ “imperietanolismo”; “Internazionalizzazione del genocidio”.

Castro non fa, nel suo articolo, che un fuggevole accenno al Brasile di Lula, che è oggi il paese che forse con più energia spinge per una massiccia riconversione dal petrolio alla benzina cosiddetta “verde”. E che, proprio in questa prospettiva, ha di recente sottoscritto un (sia pur piuttosto generico) accordo di collaborazione globale con gli Stati Uniti. Né il líder maximo ricorda come una filippica per molti versi analoga alla sua fosse stata pronunciata dal presidente bolivariano del Venezuela, Hugo Chávez (che, pure, aveva di recente lanciato – e proprio insieme a Cuba, un piano per la produzione di etanolo).

Per aiutare a capire i termini di un dibattito assai complesso (e certo destinato a durare 2Americhe offre all’attenzione, insieme al duplice intervento di Fidel sul Granma (Fidel 1 e Fidel 2) una serie di altri articoli di recente apparsi sulla stampa internazionale. A partire dalle considerazioni (molto simili, anche se meno apocalittiche, a quelle esposte dal comadante en jefe) pubblicate sulla rivista Foreign Affair. da due professori della Università del Minnesota, C.Ford Runge e Benjamin Senauer.

Il brasile punta a dominare il mercato mondiale dell’etanolo – di Mario Osava (IPS)

L’op-ed “La nostra alleanza per la benzina verde” scritto dal presidente brasiliano Lula e pubblicato dal Washington Post

La nueva guerra biopolitica – di Andrés Oppenheimer

Un articolo del quotidiano venezuelano Tal Cual, dal quale, tra l’altro si apprende come, prima di scagliarsi congiuntamente contro l’etanolo, Chávez e Castro avessero concordato un investimento di oltre un miliardo di dollari per costruire 9 fabbriche di “carburante verde a Cuba

Sullo stesso tema: “Alcol verde, alcol rojo” di Michel Suárez, da CubaEncuentro

Un altro articolo di Mario Osava (IPS) che spiega quale convergenza d’interessi abbia spinto il Brasile verso un’alleanza energetica con gli Stati Uniti

Dal Wall Street Journal, “Ethanol Liberation Movement”, un articolo di Holman W. Jenkins che, come il titolo suggerisce, esalta la forza “liberatrice” del nuovo carburante

Dal Financial Times, un articolo di Kevin Morrison e Doug Cameron che, con argomentazioni non troppo dissimili da quelle di Fidel, illustrano i pericoli connessi ad una superproduzione di etanolo

Di nuovo dal Wall Street Journal, un articolo – “PUMP GAMES – Fill up with ethanol? One obstacle is Big Oil” -sulle ambuigue relazioni tra i produttori di etanolo e le grandi compagnie petrolifere

Dal Miami Herald: “Chávez estaba interesado en el etanol” di Phil Gunson. Una breve rassegna della assoluta incorenza con la quale Hugo Chávez (e Fidel) hanno trattato il tema della “benzina verde

A Castro se le prende el foco – di Miguel Cossío Woddward, da CubaEncuentro

Un articolo di AmericaEconomia dedicato al “dilemma del Brasile”, nel quale si esaminano le onormi potenzialità e gli enormi rischi di una accelerata espansione della produzione di etanolo

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