Può sembrare un paradosso, ma non lo è. Da più d’una settimana – vale a dire, dal 21 novembre giorno dello sciopero generale contro il governo di Ivan Duque e del suo gran mentore, Àlvaro Uribe – la Colombia vive in uno stato di permanente alterazione della pace sociale. Ma – sebbene molte e molto complesse siano le ragioni di una protesta la cui fine ancora non s’intravvede – un obiettivo emerge con chiarezza dalle manifestazioni e dai cortei che, violentemente repressi, percorrono l’intero paese: salvaguardare gli accordi di pace che, sottoscritti con la guerriglia delle FARC dal Presidente Santos )che per questo vinse il Nobel), sono stati fin qui sistematicamente avversati e sabotati da Uribe e da Duque.
Ecco quel che Catalina Oquendo e Santiago Torrado scrivono in proposito su El País di Madrid….Leggi….