Sfidando la legge ed il ridicolo, Donald Trump ha dichiarato lo Stato d’Emergenza al fine di poter costruire il suo muro – un autentico monumento al suo ego ed alla xenofobia della peggior parte della sua base politica – lungo le 3mila miglia della frontiera con il Messico. E questo mentre va inesorabilmente cadendo nel dimenticatoio un’altra – ed in questo caso davvero in sintonia con i bisogni del paese promessa elettorale: quella che prevedeva “storici” investimenti destrinati a riabilitare le sempre più deteriorate infrastrutture (ponti, strade, fognature, reti di comunicazioni ed elettriche) infrastrutture degli Stati Uniti d’America. Perché – spiega il premio Nobel per l’economia Paul Krugman in un op-ed sul New York Times – Donald Trump, sebbene presentatosi alla ribalta con la molto millantata fama di “grande costruttore”, non è in realtà capace di costruire nulla. O meglio: è capace di concepire soltanto (concepire perché probabilmente nemmeno il suo costosissimo ed inutile muro verrà all’atto pratico costruito) strutture che dividono. Muri, ma non strade né ponti...Leggi l’articolo…