Questa, secondo Carmelo Mesa-Lago – professore all’Università di Pittsburgh e forse il più prestigioso esperto di economia cubana – spiega sul New York Times come, lungo tutto l’arco della rivoluzione castrista, Cuba non sia mai riuscita a liberarsi dalla dipendenza da forze esterne. Prima l’Unione sovietica – che a Cuba ha speso cifre esponenzialmente superiori al valore della merce che importava – e poi il Venezuela “bolivariano” (che, in un intercambio assolutamente diseguale ha garantito petrolio contro medici) hanno infatti coperto il cronico deficit commerciale prodotto da una economia inamidata dalla stantia logica di piani quinquennali destinati a restare libri dei sogni. A fronte della devastante crisi che investe il Venezuela, i giorni di questa dipendenza stanno, sostiene Mesa-Lago, per finire. O sono già finiti. Ed a Cuba – la cui nuova Costituzione, purtroppo, nulla di significativo offre in questo senso – non ha che una via d’uscita. Imboccare finalmente – come più volte ha dichiarato di voler fare, ma mai ha fatto – la stessa via imboccata da Cina e Vietnam: quella del “socialismo di mercato….Leggi….