Sono passati due mesi dal 23 gennaio, giorno in cui Juan Guaidó ha, con l’appoggio degli Usa, dell’Unione Europea e di gran parte dei paesi latinoamericani, reclamato la presidenza del Venezuela. M -, a dispetto della verbosità con la quale i vari John Bolton, Mike Pompeo e Elliott Abrams, hanno propugnato una politica di “regime change” – Nicolás Maduro è ancora al suo posto sorretto da Forze Armate che (e questo lo sapeva benissimo chiunque avesse una minima conoscenza della recente storia venezuelana) sono state dal chavismo fortemente ideologizzate e rese partecipi (anzi, decisamente protagoniste) del sistema di corruzione. Per questo – sostiene la rivista Foreign Affairs – è ormai tempo di cambiar musica, passando dalla nostalgica sbruffoneria della “gunboat diplomacy” ad una piu moderata e complessa strategia tesa a garantire il ritorno alla democrazia e la salvezza economica del Venezuela….Leggi…