I negoziati tra il governo venezuelano e l’opposizione, da settimane in corso in Messico, sono a quanto pare giunti ad un punto morto. E la ragione di questa entrata in un vicolo cieco ha un nome: quello di Alex Saab, il faccendiere colombiano che, considerato il testaferro di Nicolás Maduro, è stato mesi fa arrestato in Capo Verde e sta ora per essere estradato negli Stati Uniti, dove è accusato di lavaggio di denaro ed altri reati. Che cos’ha tutto questo a che fare con i colloqui messicani? Nulla, non fosse per il fatto che la delegazione governativa – nell’evidente intento di evitare la estradizione di Saab – ne ha chiesto l’inclusione nei negoziati. Come racconta in questo servizio, il País di Madrid…leggi…