L’omicidio di George Floyd ha mostrato immagini di un’America molto più conscia che in passato delle discriminazioni razziali, delle ingiustizie e della violenza che scorrono nelle sue vene. E molto più disposta a battersi per denunciarle e combatterle. Un’America che, almeno ad un primo sguardo e sullo sfondo di una impresentabile presidenza parrebbe più progressista di quello che si pensava fosse. Ma si tratta di qualcosa di stabile e profondo, o soltanto d’un effimero sussulto? A questa domanda prova a rispondere Thomas B. Edsall sul New York Times…leggi…