No menu items!
19.8 C
Buenos Aires
Saturday, December 21, 2024
HomeSud AmericaBoliviaEvo, un pandolino nella scarpa

Evo, un pandolino nella scarpa

13 giugno 2009

di Pedro Navaja

Il Pando è uno dei dipartimenti più piccoli del paese ma è anche di gran lunga il meno popolato. Questo non gli ha impedito di essere corteggiato da politici e governanti perchè i 60 mila abitanti (ma solo 30-40 mila elettori) nominano la stessa quantità di senatori che i due milioni di Santa Cruz o La Paz. Inoltre per ottenere un deputato bastano poche centinaia di voti, quando ne servono decine di migliaia a santa Cruz.

 

Dalla presidenza Morales il Pando era governato da un prefetto oppositore, confermato anche nel referendum detto “revocatorio” del 2008, che ratificò lo stesso Morales e quasi tutti i prefetti, ma mandò a casa quelli di Cochabamba e La Paz che passarono quindi dall’opposizione al governo per nomina presidenziale.

 

Pochi mesi dopo la conferma il prefetto del Pando è arrestato e deportato a la Paz con l’accusa di essere l’autore intellettuale dei disordini del settembre del 2008, in cui governativi e oppositori si scontrarono con un bilancio, mai chiarito, di una decina di morti. Da allora, l’ex prefetto è in carcere a La Paz, senza giudizio. Le sentenze della corte suprema che imporrebbero di trasferirlo al carcere di Sucre sono state ignorate dal governo. Al suo posto frattanto Morales insediava un prefetto militare e mezzo migliaio di famiglie chiedevano asilo politico al vicino Brasile.

Nonostante questo i pandini hanno continuato a votare in maggioranza per l’opposizione, che ha ottenuto più voti sia nel referendum costituzionale del 2008 che alle presidenziale del 2009.

 

Per modificare la situazione il governo è ricorso ai numeri. Nell’ultimo anno sono state trasferite dalle aree andine 2.000 famiglie di coloni quechua-aymara, attivamente aiutati dal governo per trasformare la foresta tropicale in area agricola o da pascolo. I contingenti militari e di soldati di leva, anch’essi principalmente provenienti dalle aree andine, sono aumentati esponenzialmente.

Nel Pando, solo da dicembre 2009, il numero degli elettori iscritti è aumento del 6%, contro l’1% degli altri dipartimenti.

 

Gli sforzi del governo sembrano aver dato frutti: ha conquistato il municipio del capoluogo Cobija (per il MAS l’unico capoluogo del paese con Cochabamba, ma con un margine di voti maggiore) e la lotta per il governatore sembra serrata. Anche se il conteggio rapido aveva dato un vantaggio dell’1% all’oppositore, non stupirebbe che la mobilitazione dei militanti del MAS (che hanno occupato la corte elettorale) e le pressioni del governo facciano che il Pando vada, o cada, finalmente in mano di Morales…del resto perchè lasciare la località di Porto Evo (prima Montevideo) in mano oppositrici?

 

 

Previous article
Next article

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.

Most Popular

Recent Comments

Sandro Berticelli on Maduro, una catastrofica vittoria
pedro navaja on Benaltrista sarà lei…
Corrado on Cielito lindo…
Corrado on Tropico del cancro
Corrado on Evo dixit
Corrado on L’erede
Alligator on Aspettando Hugodot
A. Ventura on Yoani, la balena bianca
matrix on Chávez vobiscum
ashamedof on Chávez vobiscum
stefano stern on Chávez e il “maiale”
Antonio Moscatelli on Gennaro Carotenuto, cavallinologo
pedro navaja on La strada della perdizione
pedro navaja on Benaltrista sarà lei…
pedro navaja on Benaltrista sarà lei…
pedro navaja on Benaltrista sarà lei…
Alessandra on Benaltrista sarà lei…
Alessandra on Benaltrista sarà lei…
Arturo Sania on Benaltrista sarà lei…
A.Strasser on Benaltrista sarà lei…
Alessandra on Benaltrista sarà lei…
A.Strasser on Benaltrista sarà lei…
Arturo Sania on Benaltrista sarà lei…
giuilio on Maracanazo 2.0