Joe Biden l’ha detto: Cuba non figura, al momento, tra le priorità della politica estera Usa. Il che lascia presumere che il nuovo presidente non abbia, almeno nell’immediato, intenzione alcuna di ritornare alla politica di apertura (una apertura di cui lo stesso Biden fu a suo tempo protagonista) a suo tempo avviata da Barack Obama e poi vanificata da Donald Trump. Cuba sembra dunque destinata a continuare a convivere con il doppio embargo, o “bloqueo”, che ha, in pratica, marcato l’intera storia della sua ormai da molti decenni spenta rivoluzione: l’embargo economico esterno degli USA e quello interno attuato da un regime che – giustificando se stesso e le sue politiche proprio alla luce dell’assedio del potente vicino del Nord – blocca ogni forma di libertà. Il tutto in un quadro che vede crescere la “voglia di democrazia” di un popolo da troppo tempo stritolato in questa tenaglia. Come andrà finire è impossibile dire. Ma certo è che i tempi di questa crisi sembrano oggi molto più stretti di quelli della politica dei due governi. Un articolo di Ariel Hidalgo su “14 y medio”…leggi…