Al pari di molti altri commentatori, in questo suo op-ed per il New York Times, Ross Douthat, analizza le responsabilità di Donald Trump e della sua retorica xenofobo-razzista – nonché la sua complicità con la National Rifle Association – di fronte ai massacri di El Paso e di Dayton. Ma, diversamente dagli altri, individua una ancor più essenziale e “non ideologica” affinità tra l’attuale presidente degli Stati Uniti d’America ed i perpetuatori delle stragi. Un’affinità molto ben riassunta in questo capoverso:
….But the connection between the president and the young men with guns extends beyond Trump’s race-baiting to encompass a more essential feature of his public self — which is not the rhetoric or ideology that he deploys, but the obvious moral vacuum, the profound spiritual black hole, that lies beneath his persona and career….