Su Foreign Affairs Andres Velasco analizza gli avvenimenti che, dalle proteste di massa del 2019 al ripudio della nuova Costituzione, hanno scosso il Cile. Per quale ragione, si chiede Velasco, in poco piu d’un anno un consenso prossimo all’80 per cento si e’ trasformato in un radicale rifiuto del documento che, di quelle proteste si supponeva fosse la piu limpida espressione? In che modo e perche l’Assemblea Costituente ha perso contatto con il popolo che l’aveva eletta?
Alla fine del 2019, più di un milione di cileni sono scesi in piazza in segno di protesta pacifica, mentre una minoranza violenta ha dato fuoco alle imprese e alle stazioni della metropolitana. La saggezza convenzionale sosteneva che l’agitazione era guidata da prezzi elevati, bassi salari e crescenti disuguaglianze di reddito. Per molti, questa interpretazione è stata confermata lo scorso dicembre, quando un candidato di 35 anni dell’estrema sinistra, Gabriel Boric, ha vinto la presidenza con un margine sano, succedendo al conservatore Sebastián Piñera. Ma la storia dello sconvolgimento politico del Cile negli ultimi anni è molto più complessa, come rivelato all’inizio di questo mese quando la stragrande maggioranza dei cileni ha votato per respingere una nuova costituzione redatta da un’assemblea costituzionale di sinistra e sostenuta da Boric….