Grazie a una sentenza del Supremo Tribunal Federal, dopo 568 giorni di prigionia (era stato condannato a 12 anni in seconda istanza) Inacio Lula da Silva è finalmente tornato (sia pur provvisoriamente) libero. Libero e – stando alle sue parole – pronto a riprendere, con piglio più che mai battagliero la guida della sinistra brasiliana e, nel nome del popolo tutto, della battaglia contro il governo guidato da Jair Bolsonaro. Ma che cosa significa davvero, per il PT e per le forze progressiste brasiliane, il suo ritorno sulla scena politica. Un passo verso il futuro, o un ritorno ad passato che, sull’onda del Lava Jato, aveva affondato la sinistra ed aperto la strada proprio a Jair Bolsonaro? A questa domanda cerca di rispondere, sull’edizione brasiliana di El País di Madrid, Talida Bedinelli…Leggi…