No menu items!
15.7 C
Buenos Aires
Saturday, December 21, 2024
HomeSud AmericaColombiaTutti gli uomini di Petro

Tutti gli uomini di Petro

Gustavo Petro, neoeletto presidente colombiano – ed anche primo candidato di sinistra capace di giungere alla meta senza essere assassinato lungo il percorso – si appresta alla titanica impresa di governare un paese che, pur formalmente democratico, è sempre stato dominato dalla violenza. Ecco come la BBC descrive gli uomini che, perlopiù all’insegna della moderazione, lo accompagneranno in questa avventura dagli incertissimi esiti.


Da quando ha vinto le elezioni il 19 giugno, Gustavo Petro si è concentrato sul calmare le acque; generare patti e consensi e foto in cerca della tanto agognata governabilità in Colombia. Le possibilità che l’economista di sinistra non riesca nell’impresa è enorme. Grava su di lui il peso della Storia: l’essere lui il primo presidente di sinistra. E pesa la sua storia personale: è stato guerrigliero. Ancor più pesa la diffidenza delle caserme, dei mercati, della stampa e di un Congresso in fase di permanente stallo.

Inoltre, come accaduto durante il suo mandato come Bogotà, tra il 2012 e il 2016, Petro ha sempre mostrato certa capacità di crearsi nemici nell’establishment politico ed economico.

La sua storia è quella di un guerriero impegnato a lottare contro la corruzione e contro le violazioni dei diritti umani da parte della politica tradizionale. Ora però, come presidente chiamato a governare il Paese a partire dal 7 agosto, Petro ha indossato le vesti del moderatore, dello statista e del promotore di un cambiamento di fondo capace di includere tutti i colombiani.

Questo Petro equanime, sembra dire il presidente eletto in ogni mossa dopo la sua vittoria, è diverso dal polarizzante e contenzioso sindaco o congressista del passato. E, per dimostrarlo, ha simbolicamente e meticolosamente annunciato nomine in ministeri e ambasciate. Con loro intende rilanciare l’agenda di pace, parzialmente archiviata da Ivan Duque, e moderare la sua figura di sinistra antisistema.

Alle nomine simboliche se ne aggiungono altre di connotazioni più tipiche, associate alla politica tradizionale, che danno munizioni a coloro, anche all’interno del suo ramo, che mettono in discussione l’autenticità del cambiamento promesso dal Patto Storico, la coalizione petrista….. Questa ricerca di equilibrio tra riformista e tradizionale, tra rottura e continuismo, è rivelata dalle sue nomine più simboliche. Vediamo.

Petro ha annunciato tre veterane figure della politica colombiana in portafogli che saranno fondamentali per il suo governo: Difesa, Esteri e Agricoltura.

Questo venerdì ha annunciato che nella prima sarà incaricato Ivan Velasquez, un giurista di 67 anni che si è distinto, non solo in Colombia, per la lotta contro la corruzione e la violazione dei diritti umani. A capo delle Forze Armate, quelle che non sono state riformate dopo il processo di pace con la guerriglia nel 2016, ci sarà un ex magistrato della Corte Suprema che ha indagato sui politici legati al paramilitarismo, ha denunciato le uccisioni extragiudiziali di militari e ha litigato con l’ex presidente Álvaro Uribe.

Sul piano internazionale, Velasquez ha fatto parte della commissione dell’ONU che ha indagato sulla corruzione e l’impunità in Guatemala e ha portato alla destituzione dell’allora presidente di quel paese, Otto Pérez Molina. Questo messaggio di impegno per la pace e di attaccamento ai diritti umani, soprattutto verso gli Stati Uniti, principale alleato della Colombia, è stato voluto anche da Petro con la sua nomina alla Cancelleria: Álvaro Leyva, 79 anni, è un conservatore nato che ha portato l’opposizione all’interno della destra colombiana difendendo i negoziati con i gruppi armati illegali.

E va in una linea simile anche l’aver scelto Cecilia Lopez, una liberale, ex ministro e accademica di 79 anni, nell’entità incaricata di attuare l’attesa e complessa riforma rurale: il ministero dell’Agricoltura.

Sono tre nomine importanti per dare l’idea che Petro non è venuto a prendere a calci il tabellone, ma a guidare un cambiamento responsabile da parte di membri consacrati dell’istituzionalità. Con un obiettivo chiaro: la pace….

Leggi l’intero articolo, in spagnolo, in BBC-News….

Previous article
Next article

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.

Most Popular

Recent Comments

Sandro Berticelli on Maduro, una catastrofica vittoria
pedro navaja on Benaltrista sarà lei…
Corrado on Cielito lindo…
Corrado on Tropico del cancro
Corrado on Evo dixit
Corrado on L’erede
Alligator on Aspettando Hugodot
A. Ventura on Yoani, la balena bianca
matrix on Chávez vobiscum
ashamedof on Chávez vobiscum
stefano stern on Chávez e il “maiale”
Antonio Moscatelli on Gennaro Carotenuto, cavallinologo
pedro navaja on La strada della perdizione
pedro navaja on Benaltrista sarà lei…
pedro navaja on Benaltrista sarà lei…
pedro navaja on Benaltrista sarà lei…
Alessandra on Benaltrista sarà lei…
Alessandra on Benaltrista sarà lei…
Arturo Sania on Benaltrista sarà lei…
A.Strasser on Benaltrista sarà lei…
Alessandra on Benaltrista sarà lei…
A.Strasser on Benaltrista sarà lei…
Arturo Sania on Benaltrista sarà lei…
giuilio on Maracanazo 2.0