L’organizzazione non-profit Protect democracy ha esaminato in dettaglio i progetti di legge attraverso i quali, negli Stati da loro governati, i repubblicani si apprestano – o già hanno provveduto – a limitare l’accesso al voto ed ha inquinare il processo elettorale. Ecco quel che scrivono nella introduzione:
In tutto il paese, i legislatori statali stanno proponendo progetti di legge che, se approvati, darebbero ai legislatori statali di parte un maggiore controllo sulle elezioni, nel contempo ostacolando gli amministratori elettorali locali e statali esperti che tradizionalmente gestiscono i nostri sistemi di voto.
Il 22 aprile 2021, Protect Democracy ha elaborato un rapporto che mostrava come almeno 148 di queste leggi, dalla pubblicazione, fossero state introdotte in 36 stati. La relazione intitolata “Crisi della democrazia in divenire: come le legislature statali stanno politicizzando, criminalizzando e interferendo con le elezioni, è stata scritta con Law Forward e il Centro per la Democrazia Unita degli Stati Uniti.
Molte delle proposte di legge renderebbero le elezioni più difficili da amministrare o addirittura impraticabili; renderebbero più difficile finalizzare i risultati elettorali; consentirebbero l’interferenza elettorale e la manipolazione da parte di attori iper-partigiani; e, nei casi peggiori, consentirebbero ai legislatori statali di ribaltare la volontà degli elettori e precipitare una crisi democratica. Se questi disegni di legge fossero stati in vigore nel 2020, avrebbero significativamente aggiunto al tumulto del periodo post-elettorale, e ha sollevato la prospettiva che il risultato delle elezioni sarebbe stato contrario al voto popolare.
La democrazia americana si basa sui perdenti delle elezioni che rispettano la scelta degli elettori e partecipano a una transizione pacifica del potere. Se, invece, il partito perdente prova a scavalcare la volontà degli elettori, quello sarebbe il knell della morte per il nostro sistema di governo. In breve, queste leggi potrebbero svelare gran parte dei progressi che abbiamo fatto nel corso dei secoli verso processi elettorali più giusti, più aperti e più inclusivi. La nostra democrazia merita di meglio.