Su SprayNews, Francesco Guerra racconta la storia dell’ultimo – ultimo per modo dire visto che le sue origini risalgono, di fatto, ai tempi di Getulio Vargas – scandalo brasiliano: quello dell’Itapemirim, compagnia di trasporti i cui destini sono da sempre, a quanto pare, intrecciati con quelli dei governi di turno. Con però alcune significative novità. Ecco quel che scrive Francesco Guerra:
La storia della compagnia di autobus Itapemirim, recentemente balzata agli onori della cronaca a causa di una oscura vicenda riguardante il suo impegno nel settore aereo e una strana operazione finanziaria a base di criptovalute, è la perfetta parabola dell’intreccio di interessi, che, sin dai tempi di Getúlio Vargas, lega interessi economici e politici in Brasile. Volendo un po’ giocare con i concetti, lo si potrebbe definire un capitalismo di relazione sfociato in un capitalismo di protezione, indipendentemente da chi, volta a volta, possa trovarsi al potere.
Una plasticità intrinseca ai vari attori economici brasiliani, che, spesso, trasfigura nel più cinico realismo politico all’insegna del vecchio adagio in base al quale ‘gli affari sono affari’. Fu così, a suo tempo, per la Rede Globo della famiglia Marinho, passata, senza colpo ferire, dalla dittatura alla ridemocratizzazione, come pure per la Odebrecht, la quale si beneficiò delle scelte protezioniste in tema di infrastrutture imposte al Brasile dai militari al potere nei primi anni ’70 per poi svilupparsi, sempre beneficiandosi di quel capitalismo di protezione di cui sopra, su scala internazionale con una leadership indiscussa in America Latina. Questo, almeno, prima della Lava Jato, ma questa è un’altra storia…..