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Friday, March 29, 2024
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Divorzio alla peruviana

Vladimir Cerrón, carismatico ed assai controverso leader di Perú Libre, il movimento in rappresentanza del quale Pedro Castillo ha mesi fa vinto le elezioni presidenziali in Perú, ha apertamente sconfessato, in quanto “di centro-destra”, o ispirato dalla “sinistra al caviale”, l’operato di quello che molti ritenevano essere un suo fedele discepolo. Il tutto con una inevitabile conseguenza per il presidente eletto: le scissione del partito di governo e la più che probabile perdita della maggioranza parlamentare. Si preannunciano, per il Perù, giorni di grande instabilità ed incertezza. Ecco quel che scrive, a tal proposito, Infobae.

Il partito marxista Perù Libero, che ha portato Pedro Castillo alla presidenza del Perù, ha annunciato che non darà il voto di fiducia al suo nuovo gabinetto, ritenendo che questo rappresenti una svolta verso il “centro di destra”, il che implica un netto allontanamento dall’esecutivo e anticipa una rottura del blocco politico. In un comunicato diffuso dal leader del partito, Vladimir Cerrón, Perù Libero segnala che “c’è una inoccultabile svolta politica del governo e del suo gabinetto verso il centro di destra, dove sono aumentati i rappresentanti ‘caviares’“, al caviale, come descrivono in modo sprezzante i politici di sinistra progressista. “Questa coalizione è composta da partiti senza iscrizione, sostenuti da ONG americane, che hanno preso posto con gli ultimi quattro governi ed ora con l’attuale”, ha indicato il comunicato firmato dall’Assemblea Nazionale Straordinaria del partito.

Altri tempi…..

Perù Libero ha inoltre criticato la nomina dei ministri del Lavoro, Betsy Chávez, e dello Sviluppo e dell’Inclusione sociale, Dina Boluarte, vicepresidente della Repubblica, entrambe militanti del partito, sulle quali afferma di non rappresentare il gruppo politico perché le sue nomine rispondono ad atti “individualistici”. Inoltre, ha chiesto ai congressisti militanti del Perù Libero di formare un proprio gruppo autonomo in Parlamento, sostenendo che i legislatori affini al sindacato a cui appartiene Castillo, “hanno un loro progetto di partito”. Infatti, la Federazione Nazionale dei Lavoratori nell’Educazione del Perù (Fenate Perù), sindacato fondato da Castillo, ha ricevuto la sua iscrizione ufficiale presso il Ministero del Lavoro e della Promozione dell’Occupazione lo scorso luglio, a pochi giorni dall’assunzione del mandatario, il che rappresenterebbe un primo passo per la sua trasformazione in movimento politico.

Dei 37 parlamentari del Perù libero, un gruppo di circa 13 legislatori è composto da maestri i cui legami sono più stretti con Castillo che con Cerrón, e da settimane si parla di un gruppo parlamentare indipendente. IPerù Libero ha perentoriamente invitato i suoi legislatori a rispettare la disposizione e a non dare il voto di fiducia al gabinetto “caviar” presieduto dall’avvocato Mirtha Vasquez perché “non farlo implicherebbe un’incoerenza di principio”….

Con gli ultimi cambiamenti nel gabinetto, Castillo ha rimosso i militanti e collaboratori più vicini di Cerrón dal suo gabinetto, come l’ex primo ministro Guido Bellido, indagato per presunta apologia del terrorismo e che ha guidato il confronto con l’opposizione in Parlamento…..

Clicca qui per leggere l’intero articolo in spagnolo su Infobae

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