No menu items!
17.6 C
Buenos Aires
Thursday, April 18, 2024
HomeAmerica CentraleMessicoAl capolinea del “cammino della speranza”

Al capolinea del “cammino della speranza”

Orribile – e nel suo orrore tutt’altro che inconsueta – tragedia lungo il “cammino della speranza” che, dal Messico, porta agli Stati Uniti d’America. Ecco come in un suo dispaccio, la descrive l’Associated Press:

Una scena orribile di morte hanno trovato i soccorritori che si sono precipitati alla notizia di un incidente stradale: un cumulo di 200 corpi, in gran parte ormai cadaveri, scraventati fuori d’un camion che, ribaltatosi, s’era schiantato contro la base di un ponte pedonale in acciaio nel sud del Messico.

Alla fine di giovedì, il bilancio delle vittime era di 53, e le autorità hanno detto che almeno 54 persone erano i feriti. Si tratta d’una delle più gravi tra le quotidiane tragedi che si consumano lungo le strade percorse dai migranti che, attraverso il Messico, tentano di raggiungere gli Stati Uniti. Tanto grave da rammentare il massacro che massacro che, attuato dai sicari del cartello della droga “Zeta”, costò la vita di 72 esseri umani nello Stato di Tamaulipas.

I soccorritori volontari hanno dovuto estrarre a forza dal cumulo morti e feriti per le braccia e le gambe, mentre alcuni migranti si arrampicavano per estrarre se stessi dalle lamiere d’acciaio contorte del contenitore ribaltato. Un giovane uomo, bloccato in un mucchio di corpi immobile, si contorse per liberare la metà inferiore della sua cornice, il suo volto contratto in una smorfia mentre si liberava dal peso dei morti. Al suo lato un uomo altro non poteva fare che sbattere le palpebre, incapace di muoversi mentre giaceva sul ciglio della strada. Accanto a lui c’era un compagno migrante, più robusto e più grande, i cui occhi guardavano senza vita e indisturbati il sole al tramonto.

Il governo messicano sta, notoriamente cercando di compiacere gli Stati Uniti fermando le carovane di migranti in cammino e attuando la concordata politica del “Stay in Mexico”, ma non è stato in grado di fermare il flusso di migranti in camion merci imbottiti come carri bestiame e gestiti da contrabbandieri che chiedono migliaia di dollari per portarli al confine degli Stati Uniti, in viaggi viaggi che troppo spesso li portano solo alla loro morte.

I morti ed i feriti più gravi, molti insanguinati, sono stati portati trascinati per gambe e braccia de depositati su lenzuola di plastica al lato della strada. Quelli che potevano camminare venivano condotti, storditi e senza sosta, alle stesse lenzuola.

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.

Most Popular

Recent Comments

Sandro Berticelli on Maduro, una catastrofica vittoria
pedro navaja on Benaltrista sarà lei…
Corrado on Cielito lindo…
Corrado on Tropico del cancro
Corrado on Evo dixit
Corrado on L’erede
Alligator on Aspettando Hugodot
A. Ventura on Yoani, la balena bianca
matrix on Chávez vobiscum
ashamedof on Chávez vobiscum
stefano stern on Chávez e il “maiale”
Antonio Moscatelli on Gennaro Carotenuto, cavallinologo
pedro navaja on La strada della perdizione
pedro navaja on Benaltrista sarà lei…
pedro navaja on Benaltrista sarà lei…
pedro navaja on Benaltrista sarà lei…
Alessandra on Benaltrista sarà lei…
Alessandra on Benaltrista sarà lei…
Arturo Sania on Benaltrista sarà lei…
A.Strasser on Benaltrista sarà lei…
Alessandra on Benaltrista sarà lei…
A.Strasser on Benaltrista sarà lei…
Arturo Sania on Benaltrista sarà lei…
giuilio on Maracanazo 2.0